lunedì 12 ottobre 2009

Telefonate private dall’ufficio: il dipendente commette reato

L’uso privato del telefono dell’ufficio da parte del pubblico dipendente integra il reato di peculato. Così ha stabilito la Sesta Sezione Penale della Cassazione nella sentenza n. 21165 del 20 maggio scorso. Il caso riguardava un dipendente amministrativo di un ospedale, il quale, nell’arco di un biennio, aveva effettuato numerose telefonate di natura privata, anche verso paesi stranieri. Per i giudici di Piazza Cavour “l’uso degli apparecchi telefonici comporta l’appropriazione (non restituibile) delle energie necessarie alla comunicazione, di cui l’impiegato ha disponibilità per ragioni d’ufficio, e configura l’ipotesi del reato di cui al primo comma dell’art. 314 del codice penale”. Non è invece punibile l’uso per comunicazioni private del telefono dell'ufficio in quelle situazioni eccezionali, di carattere sporadico ed episodico.

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